ELISA OTTAVIANI
Artist
TESTO
Artista

Elisa Ottaviani
docente di
Tecniche dell'Incisione
Grafica d'Arte



NARRAZIONI DI UN TEMPO SOSPESO
tra irriducibilità del reale e urgenza espressiva


C’è dunque un mondo
di cui reggo le sorti indipendenti?
Un tempo che lego con catene di segni?
Un esistere a mio comando incessante?
La gioia di scrivere.
Il potere di perpetuare.
La vendetta di una mano mortale.
Wisława Szymborsk
a


Uno dopo l’altro i fogli incisi da Elisa Ottaviani offrono allo sguardo l’incanto dei segni, che seguendo il ritmo sottile di armonie familiari eppure mai scontate si compongono e ricompongono, per avviare narrazioni inattese di un tempo sospeso, in cui tra visibilità e indistinzione tutto tende a un risultato di pervadente bellezza.
I segni affiorano alla superficie modellando forme, tracciando spazi, stabilendo calibrati rapporti di risonanze tra esteriore e interiore, a indicare la profondità di una dimensione, in cui il silenzio di parole mai dette rincorre il suono dei pensieri nutriti dal farsi disuguale del presente, che come polvere leggera si posa sul vissuto a creare spessori.
La luce rincorre l’ombra e la frantuma per poi ritesserla con nuova trama, moltiplicando in un sapiente gioco di riflessione caleidoscopica gli effetti di rarefazione e addensamento, come se nugoli di farfalle attraversassero il candore del foglio per trovare in esso momentaneo riposo alla brevità della loro fugace presenza, come se inarrestabili fioriture colmassero gli interstizi tra i rami infittendone l’intrico, come se il buio di una notte d’inverno si lasciasse trafiggere dallo scintillio lontano delle stelle, come se il vento sbrindellasse la sostanza delle nubi pregne di pioggia.
I segni purificati, quasi prosciugati, si alternano a quelli che trasudano incontenibile energia e si appoggiano gli uni agli altri con cautela o audace sfrontatezza, per suggerire un percorso complesso, in cui l’incisione è strumento privilegiato affinché le tracce delle esperienze, che la quotidianità concede, possano essere trasformate in un pensiero visivo.
Sanare la distonia tra l’essere umano e il mondo, innescando un meccanismo di compensazione, capace di superare gli squilibri dell’esistenza, è il compito che Elisa Ottaviani affida all’arte, nella convinzione che il vivere è inseparabile dal creare. Quando l’uno si riconosce nell’altro, nella tensione continua di una possibile consonanza, le irrisolutezze della condizione umana possono trovare un effimero equilibrio, per attivare una differente percezione della realtà.
Solo allora è possibile sospendere il tempo, sottraendolo a una dimensione di vita che al tempo sembra attribuire uno spietato valore economico, e, seguendo le tracce disseminate a creare un rincorrersi sapiente di allusioni e risonanze tra irriducibilità del reale e urgenza espressiva del sé, provare a dissolvere le proprie irrisolutezze nel ritmo di una narrazione gravida di memorie intime, che pure possono essere condivise.


Loredana Rea
Storico e critico d'arte
docente d'Arte Contemporanea
direttrice
dell'Accademia di Belle Arti di
Frosinone


Contagio 2020

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